domenica 16 settembre 2012

La grande abbuffata: Milan-Atalanta 9-3


Il successo dell’Atalanta a San Siro contro il Milan scuote la terza giornata di campionato.
Qui ricordiamo un altro Milan-Atalanta, un’altra terza giornata, un’altra era. Un giorno che ha fatto la storia. È il 15 ottobre 1972: il Milan batte l’Atalanta 9-3.



“Ad un certo punto anche il tabellone luminoso dl San Siro fece « tilt »: troppi gol, troppi marcatori per cui l'operatore continuò a segnare il nome dì Riverii per tre. quattro volte come se in campo ci fosse soltanto lui”. Inizia così il racconto di Giorgio Gandolfi sulla Stampa di una delle partite più incredibili del campionato italiano, l’incontro con più gol nella storia del nostro calcio. Il precedente primato era dl undici gol ed apparteneva allo stesso Milan (con Ambrosiana. Inter e Genoa), che lo aveva stabilito per ben due volte nel '50-'51: proprio contro IAtalanta (7-4 a Bergamo) e contro 11 Novara (9-2 a Milano). Undici reti erano Infatti state realizzate anche nel '37-'38 In Ambroslana-Barl (9-2) e nel '42'43 In Genoa-Lazio (6-5). La maggiore differenza reti venne invece inflitta dal Torino all'Alessandria nel campionato '47-'48: 10-0 al Filadelfia.


Il Milan arriva alla sfida contro l’Atalanta da uno 0-0 piuttosto scialbo a Terni, i bergamaschi non subiscono reti da sette partite tra amichevoli, Coppa Italia e campionato. Il tecnico atalantino Corsini mette uno spento Carelli a guardia di Rivera e conferma il libero Savoia, reduce da un infortunio.

Rocco, etichettato come catenacciaro ma in realtà capace di formazioni tutt’altro che sparagnine, allinea in attacco Gianni Rivera alle spalle di Chiarugi, Bigon e Prati. Lo show inizia dopo un quarto d’ora: Prati, servito da Schnellinger, aggira Vianello e supera Pianta. Dopo un quarto d’ora il raddoppio con il colpo di testa di Bigon sulla punizione di Rivera. L’Atalanta accorcia con Divina ma subisce due gol in sette minuti, prima con Rivera e poi con Benetti. Nei primi 10 minuti della ripresa vanno in rete Chiarugi, Rivera, Ghio (per l’Atalanta) e Prati.

Corsini toglie il portiere Pianta: “Tremava come una foglia, non capiva più niente, era impossibile lasciarlo in campo“, dirà a fine gara. È Grassi a subire le ultime due reti di Bigon e Prati, inframmezzate dal gol di Carelli. Curioso che a fine partita sia l’Atalanta ad aver battuto più calci d’angolo. Quanti? 9 a 3.

Questa la cronaca delle 12 reti tratta da Storie di calcio:

1-0 
Prati al 15' sfrutta un dosato allungo di «Schnelli», aggira Vianello e batte un tentennante Pianta. 


2-0
Secondo goal al 30': punizione di Rivera, Prati alza di testa verso Bigon che, solo soletto, infila Pianta sempre di testa (inutili le proteste orobiche per un presunto fuorigioco di posizione di Benetti). 


2-1
L'Atalanta si porta sul 2-1 al 33' con fuga e cross di Ghio, e splendida incornata di Divina. 


3-1
Nemmeno il tempo di pensare che la partita si è fatta equilibrata e il Milan triplica con azione trascinante: Rivera chiede il triangolo a Chiarugi che gli scodella sul piede un pallone-super che il «capitano» deposita in rete sull'uscita di Pianta. 


4-1
Quaterna al 40': cross di Zignoli, tacco astutissimo di Chiarugi e bomba a bersaglio del buon Benetti.


5-1
Il Milan va a cinque al 6' della ripresa con Chiarugi che riceve da Rosato, entra in area e spiazza Pianta con un piatto sinistro. 


6-1
Sesta rete un attimo dopo con Chiarugi che ruba la palla a Maggioni e la pennella in area, dove Prati lascia a Rivera il compito di segnare. 


6-2
Il 2-6 dell'Atalanta porta la firma di Ghio che infila di testa su punizione di Pirola. 


7-2
Il Milan risponde cosi allo «sgarbo»: punizione di Rivera, testa di Prati, Pianta resta... piantato in terra ed è il settimo gol. E' il 10' della ripresa e Corsini manda il povero portiere a farsi una doccia. Entra Grassi tutto arzillo e per 9' resiste... 


8-2
poi capitola al 19' su azione Benetti-Bigon e comodo tiro da pochi passi, mentre gli atalantini s'intralciano che è una bellezza. 


8-3 
al 39' Carelli infila rasoterra su servizio di Picella e 


9-3 
al 44' Prati che brucia la barriera su punizione dal limite

Il Milan arriva così da favorito allo sprint finale per lo scudetto. L’ultima giornata è fissata per il 20 maggio 1973. Quattro giorni dopo i rossoneri sono a Salonicco per la finale di Coppa delle Coppe contro il Leeds che l’anno prima ha buttato al vento uno scudetto già vinto: sconfitto in casa dal Wolverhampton Wanderers, viene superato al fotofinish dal Derby County. Gli inglesi, eliminati in Coppa d’Inghilterra e superati dal Liverpool in campionato hanno in squadra Bremner, capitano della Nazionale scozzese, i nazionali inglesi Clarke, Hunter e Madeley, lo scozzese Lorimer, il gallese Yorath, l'irlandese Giles e puntano tutto su quella finale.

Il Milan prova a far posticipare l'ultima giornata di campionato, o solo la sua partita. La Federazione non accetta anche se, sei anni prima, aveva consentito di giocare l’ultima giornata di giovedì per permettere all’Inter di recuperare dalla finale di Coppa Campioni. I nerazzurri, comunque, avevano perso sia lo scudetto (per la papera di Sarti a Mantova) che la coppa.

Il Milan è stanco, Rocco lo sa, ma schiera la migliore formazione possibile. Passano tre minuti e Chiarugi porta i rossoneri in vantaggio con una punizione dal limite delle sue. Poi è battaglia. Il Leeds assedia la difesa di Rocco, William Vecchi deve fare il possibile e l’impossibile. Anquiletti, Rosato, Schnellinger e Sogliano si arrangiano favoriti da un terreno di gioco pessimo e dall’arbitraggio iper permissivo del greco Christos Michas che però non può esimersi alla fine dall’espellere Sogliano e Hunter per reciproche scorrettezze.

Michas uscirà dallo stadio scortato dalla polizia greca. La stampa inglese, che già ha accusato la Juventus e gli arbitri Schulenburg e Lobo che hanno diretto le semifinali tra i bianconeri e il Derby County, rincarano la dose. L’Ajax, avversario della Juve in finale di Coppa Campioni, chiede garanzie all’Uefa sull’arbitro designato, lo jugoslavo Milivoje Gugulovic. 

Michas non arbitrerà più a livello internazionale. Nel 2009 il Parlamentare europeo Richard Corbett, eletto nella regione inglese dello Yorkshire e Humber e grande tifoso del Leeds United, ha promosso una petizione, firmata da oltre 10.000 persone, affinché sia fatta luce su quella finale.



La petizione, scrive FrancescoTortora sul Corriere della Sera è stata pubblicata sul sito web dello stesso parlamentare europeo. E’ stata creata anche una pagina di Facebook dedicata alla squadra del Leeds del 1973 . Il j'accuse di Corbett contro l'arbitro greco è chiaro: «Nel 1973 il Leeds United fu truffato nella competizione della Coppa delle Coppe» scrive il parlamentare nella petizione. «Christos Michas prese nella finale una serie di decisioni scandalose che permisero al Milan di ottenere la vittoria per 1-0 a Salonicco. La prestazione di Michas non fu apprezzata anche dalla Uefa che da allora non gli fece più arbitrare partite internazionali». Quindi l'accusa finale: «Pochi dubitano del fatto che il Milan abbia corrotto l'arbitro greco, ma la squadra rossonera continua a custodire il trofeo».

Peter Lorimer, uno dei più famosi giocatori del Leeds durante gli anni '70, ricorda bene quella finale: «E' stata una partita talmente falsata che persino gli spettatori greci seduti in tribuna gridavano vergogna all'indirizzo dell'arbitro» dichiara Lorimer al Times di Londra. A chi lo accusa di portare avanti una battaglia dettata dalla passione calcistica, Corbett ribatte: «Non c'entra niente il fatto che io sia un tifoso del Leeds. E' solo una questione di integrità sportiva. Vorrei che tutti i tifosi che amano il calcio firmassero la petizione».

Quattro giorni dopo il Milan è di scena a Verona, contro una squadra che non ha più nulla da chiedere a una stagione chiusa in una tranquilla posizione di metà classifica. I rossoneri di Rocco, che però è squalificato e saràsostituito in panchina da Giovanni Trapattoni, hanno un punto di vantaggio su Juventus e Lazio. Il calendario propone Roma-Juventus e Napoli-Lazio.

Migliaia di tifosi del Milan arrivano al Bentegodi per festeggiare quello che dovrebbe essere il decimo scudetto, quello della stella. Ma in mezz’ora lo scenario cambia. Al 16’ Sirena porta il Verona in vantaggio (nella foto). I padroni di casa raddoppiano al 26’ con Luppi e al 29’ siglano il 3-0 tris grazie all'autorete di Sabadini. Il Milan accorcia le distanze al 33’ con Rosato. Rocco prova a scuotere i suoi nell’intervallo ma al 70’ è ancora Luppi a firmare il quarto gol veronese prima dell’autorete del rossonero Turone. I gialloblù arretrano e consentono a Sabadini e Bigon di ridurre almeno le dimensioni della sconfitta: finisce 5-3.

Nei minuti finali il Milan però spera ancora. Soprattutto quando Damiani segna il gol vittoria del Napoli sulla Lazio (1-0). All’87’ Juve e Roma sono ferme sull’1-1 dopo i gol di Spadoni e Altafini. Ma è Cuccureddu a spezzare l’equilibrio e dare ai bianconeri lo scudetto 1972-73. Hitchcock ha detto Juve, titolerà il giorno dopo il Corriere dello Sport.

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