Fabrizio Mori |
Dieci barriere da 91 centimetri. Un giro di pista. Un giro della morte, in cui misurare i passi, mescolare tecnica e velocità, sprint e resistenza. Sono i 400 ostacoli, disciplina in cui l’Italia ha saputo scrivere una lunga storia di successi.
A cominciare da Luigi Facelli, ideale iniziatore della tradizione azzurra della specialità, due volte finalista olimpico, sesto ad Amsterdam ‘28 e quinto quattro anni dopo a Los Angeles. Vale la pena raccontare, brevemente, la storia e le motivazioni del pioniere dei 400 ostacoli: lo facciamo con le sue stesse parole, tratte dal Littoriale della Domenica del 17 maggio 1942.